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donna sorridente

Proteggiti dal Papillomavirus con la vaccinazione

La vaccinazione contro il Papillomavirus può prevenire fino a quasi il 90% di tutti i tumori HPV-correlati in uomini e donne
come il tumore della cervice, dell’ano, della vagina e della vulva.1-3

Il Nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-25 (PNPV) raccomanda l’estensione dell’offerta attiva e gratuita alle ragazze almeno fino all’età di inizio dello screening del tumore per il cancro della cervice uterina (26 anni) e per i maschi almeno fino ai 18 anni di età compresi, e il mantenimento della gratuità nel tempo per le coorti beneficiarie.2
Ogni Regione prevede estensione di gratuità in base ad alcuni parametri di età o di rischio, è possibile visionare l’offerta Regionale completa tramite la mappa interattiva. Per chi non rientra nelle coorti di gratuità è possibile avvalersi della vaccinazione a prezzo agevolato tramite il Centro Vaccinale della ASL di riferimento.
 
La vaccinazione ha un dimostrato profilo di tollerabilità, è l’unico strumento di prevenzione primaria dell’infezione da HPV e ne possono beneficiare sia le donne sia gli uomini.1-4

Come funziona la vaccinazione?

La vaccinazione prevede la somministrazione di 2 dosi per i soggetti di età dai 9 ai 14 anni e 3 dosi per i soggetti di età pari o maggiore a 15 anni.3

Il vaccino viene offerto dal Servizio Sanitario Nazionale ai ragazzi e alle ragazze a partire dagli 11 anni di età. Nel caso in cui la vaccinazione non venga somministrata, è possibile recuperarla gratuitamente fino ai 26 anni per le donne e ai 18 per gli uomini. Esistono estensioni specifiche di età e categorie di rischio in ogni Regione italiana, consulta la mappa interattiva per scoprire le fasce di gratuità nella tua Regione di residenza.2


Scopri come vaccinarti nella tua Regione

La vaccinazione è efficace?

Una prima evidenza diretta dell’efficacia della vaccinazione contro il papillomavirus umano nel prevenire l’insorgenza del tumore della cervice è arrivata da uno studio inglese i cui risultati sono stati pubblicati nel 2021 sulla rivista medica The Lancet. Prendendo in esame le diagnosi effettuate in Inghilterra tra il 2006 e il 2019, la ricerca ha rilevato che l’incidenza del tumore della cervice uterina era dell’87% più bassa nelle donne vaccinate contro l’HPV all’età di 12-13 anni che tra le donne non vaccinate. È stato stimato che, grazie all’introduzione della vaccinazione, in Inghilterra nel 2019 si sono verificati 450 casi di tumore della cervice in meno rispetto a quanto atteso. Inoltre, sono stati diagnosticati 17.000 casi in meno di lesioni preneoplastiche gravi (CIN3), che nel tempo possono trasformarsi in tumori.1

Il tumore della cervice potrebbe essere eliminato a livello globale entro la fine del XXI secolo.1

Uno studio condotto in Australia, dove la vaccinazione è stata introdotta a tappeto tra le ragazze molti anni fa, ha dimostrato che dopo soli 4 anni dall’ultima somministrazione vi è stata una riduzione dell’85% dei casi di condilomi.1

I risultati di una metanalisi, ovvero un’analisi statistica con cui si combinano i dati di più studi sullo stesso argomento, hanno dimostrato che l’introduzione della vaccinazione ha portato a una consistente riduzione dei casi di infezione e della frequenza di patologie dipendenti da HPV. In questa analisi, in cui sono stati inseriti i dati di circa 60 milioni di individui, gli autori hanno dimostrato che dopo l’introduzione del vaccino si è verificata una riduzione della frequenza dei condilomi anogenitali nei giovani di entrambi i sessi. Inoltre, si è osservata una diminuzione delle diagnosi di lesioni precancerose del collo dell’utero tra le ragazze e le giovani donne. L’impatto della vaccinazione a livello di popolazione è stato maggiore, e osservabile in meno tempo, nei Paesi con una copertura vaccinale più elevata. Infatti, se un’alta percentuale di persone si vaccina, il virus fatica a circolare e si crea un’immunità di gregge, per cui anche una piccola percentuale di persone non vaccinate per motivi medici è comunque protetta.1

La prevenzione secondaria con lo screening

Lo screening per le lesioni HPV-correlate è uno strumento di prevenzione secondaria del tumore alla cervice, la malattia oncologica più diffusa associata all’infezione da Papillomavirus. Insieme alla vaccinazione, aderire allo screening è la pratica di prevenzione più efficace che una donna possa fare per proteggersi. In Italia lo screening per il tumore alla cervice è gratuito e offerto dal Servizio Sanitario Nazionale.

Non esistono screening per i tumori maschili associati all’infezione da HPV né per gli altri tumori HPV-correlati che colpiscono le donne.

È bene comunque sottolineare che l’utilizzo del vaccino affianca, ma non sostituisce, lo screening con il Pap-test e l’HPV-DNA test. Infatti, dal momento che il vaccino non fornisce protezione nei confronti di tutti i tipi di HPV e che, in ogni caso, nessun vaccino può garantire una protezione pari al 100%, è opportuno che tutte le donne aderiscano agli screening, anche dopo la vaccinazione.4

I test impiegati nello screening per il tumore del collo dell’utero sono attualmente il Pap-test ed il test per Papillomavirus (HPV-DNA test), la cui offerta varia in base all’età. Il Pap-test viene offerto ogni 3 anni alle donne di età compresa tra i 25 e i 29 anni; dai 30 fino ai 64 anni viene invece effettuato il test per il Papillomavirus (HPV-DNA test) ogni 5 anni. Nelle Regioni in cui non è stato ancora introdotto il test HPV-DNA, viene offerto comunque il PAP test dai 25 ai 64 anni con cadenza triennale.5

Se a seguito dello screening dovesse evidenziarsi una lesione trattata in seguito da specialisti, è importante ricordare che l’efficacia della vaccinazione è stata rilevata anche in donne  già trattate per lesioni precancerose di alto grado alla cervice uterina. Queste lesioni sono provocate dal virus HPV la cui persistenza è un importante fattore di rischio per le recidive. È stato dimostrato che nelle donne già trattate per lesioni di alto grado la vaccinazione rappresenta un vantaggio. Pur evidenziando che il vaccino non cura la malattia residua, previene le recidive e l’infezione da altri tipi di HPV contenuti nel vaccino stesso con i quali non siamo venuti in contatto.6

Chiedi consiglio al tuo medico.

Parla con il tuo medico e quello dei tuoi figli. Chiedi informazioni sul virus e sul modo migliore per proteggere te stesso e le persone che ami.